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venerdì 23 dicembre 2011

Il nodo di Salomone



Simboleggia nella sua valenza originaria proprio l'unione profonda dell'Uomo con la sfera del divino. Il Nodo di Salomone potrebbe ricollegarsi ad altri simboli “onnipresenti” quali la Svastica (la ruota cruciforme che allude al dinamismo cosmico), la spirale o evoluzione ciclica, i fiori, l’edera (immortalità), la croce, la stella a sei punte (o Sigillo di Salomone), che alludono all'unione della Terra con il Cielo, alla circolarità del Tempo, visto come ciclico e non lineare, in cui prevale la necessità di avere un ordine. Così l'uomo, osservando il ciclo della Luna e del Sole, l'alternanza giorno/notte, delle stagioni, della Natura, quindi della vita, ha sempre raffigurato questo susseguirsi circolare di eventi: la nascita, la crescita, l'evoluzione e la morte, per poi riprendere il medesimo ciclo…La croce e il nodo sono equivalenti, nel loro significato di “salvezza” e di unione tra mondo terrestre (il piano orizzontale) e celeste (verticale, ascensionale). Così come nell'Antico Egitto, come in molti altri popoli, al simbolo viene attribuito un potere e spesso lo troviamo correlato alle divinità, raffigurate singolarmente o in coppia. L'Uomo, quale rappresentante di dio sulla Terra, trova posto in questo linguaggio mitico e allegorico: il nodo è visto come nodo d'amore, di legame sacro e indissolubile, oppure correlato ai cicli stagionali, alle attività umane, alla vita animale, soprattutto acquatica. Il nodo di Salomone è collegato a simboli spiraliformi come il Triskel. Tale simbolo, caratteristico dell' iconografia celtica e assimilabile allo svastica dell'Oriente, sembra ricollegarsi al concetto di Trinità (numero tre), anche prima che il Cristianesimo arrivasse nei luoghi d'influenza Celtica. Le tre dimensioni umane che sono unite e in movimento dinamico verso la realizzazione dell'Unità (circolarità). Da testi classici ed ermetici si assiste all'associazione del nodo con quello remoto del labirinto, identificato con un percorso iniziatico teso alla conquista di un centro, il nocciolo divino che, addentrandosi nelle profondità dell'anima e della materia in un duplice cammino, porta alla rinascita.

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