"Che cos'è importante? Poter sopportare l'avversità con animo sereno; qualunque cosa accada, sopportarla come se tu avessi voluto che ti accadesse...
Che cos'è importante? Un animo forte e saldo contro le disgrazie, non solo lontano, ma anche nemico del lusso, che non vada in cerca dei pericoli, ma non li rifugga, che sappia non attendere, ma produrre la propria fortuna e avanzare contro la buona e la cattiva sorte senza paura e senza turbamento, non colpito né dall'attacco di questa né dallo splendore di quella.
Che cos'è importante? Non fare posto nell'anima a cattivi pensieri, levare al cielo le mani pure, non mirare ad alcun bene che, per passare a te, qualcuno deve perdere, desiderare ciò che si può desiderare senza sollevare opposizione: la saggezza...
Che cos'è importante? Innalzare lo spirito al di sopra delle cose che dipendono dalla fortuna, ricordarsi della propria condizione umana, cosicchè, se sarai fortunato, saprai che non durerà a lungo, se sarai sfortunato, saprai che non lo sei se non ti consideri tale.
Che cos'è importante? Tenere la propria vita a fior di labbra: questo rende liberi non in virtù del diritto romano, ma in virtù del diritto di natura. E libero è chi si è sottratto dalla schiavitù di se stesso: questa è continua ed ineluttabile ed opprime giorno e notte senza intervallo e senza pausa.
Essere schiavi di se stessi è la schiavitù più pesante: ma scrollarsela di dosso è facile, se smetterai di pretendere molto da te, se smetterai di cercare il guadagno, se terrai sempre presente la tua natura di uomo e la tua età, anche se fossi ancora giovane, e se dirai di te stesso: "perchè comportarmi da pazzo? Perchè affannarmi? Perchè sudare? Perchè rivoltare la terra e occuparmi di affari politici? Non ho bisogno di molto né a lungo".
Seneca, Questioni naturali III, 12-17
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